Ragdoll e bambini

27 Mag Ragdoll e bambini

Il gatto più adatto alla convivenza con i bambini è il Ragdoll

per il suo carattere affettuoso, dolce e giocherellone. Per il bambino crescere con un gatto ragdoll è un’esperienza particolarmente positiva per la sua crescita psicologica ed affettiva, poiché insegnerà il significato di rispetto, responsabilità ed impegno, aumentandone anche l’autostima.

 

Educare i bambini alla convivenza con il cucciolo ragdoll

Alcuni importanti consigli

Prima dell’arrivo del vostro cucciolo ragdoll è utile abituare il bambino ad accarezzare il gatto con dolcezza, insegnandogli a non tirare baffi, coda ed orecchie.Potete iniziare con un pelouche mostrando com’è la coccola, come si accarezza accompagnando la mano del piccolo su quella del pupazzo, per poi passare alle carezze vere al gatto

  • La conoscenza del gatto con il bambino di casa deve essere graduale e sempre sotto il controllo di un adulto, almeno all’inizio.
  • Spiegate al bambino che il gatto non è un giocattolo è un essere vivente da rispettare ed amare e anche lui come gli esseri umani  prova sentimenti come la rabbia, la tristezza, la gioia, e  sensazioni come il dolore e il piacere.
  • Il gatto non deve essere disturbato mentre mangia, quando dorme e quando entra nella lettiera per i suoi bisogni fisiologici  Con i bimbi più piccoli ponete al riparo la ciotola dell’acqua e del cibo così come la lettiera, soprattutto quando iniziano a gattonare.
  • Mai usare le mani nel gioco con il cucciolo ragdoll , fate scegliere al vostro bambino giochi  che non richiedano il contatto diretto con il gatto: tra questi cannette, palline, tunnel, eviterete graffi accidentali e soprattutto all’inizio, siate presenti nei momenti di gioco tra di loro
  • Per creare le basi di una profonda amicizia tra bimbo e cucciolo ragdoll coinvolgete il vostro bambino nella preparazione del cibo del vostro cucciolo, durante il momento del   bagnetto, mentre spazzolate il mantello e durante le visite dal veterinario. Un animale in casa educa i piccoli anche alla diversità, insegnandogli a rispettare le altre specie viventi che meritano attenzioni e cure.
  • insegnate al vostro bambino a non urlare in presenza del cucciolo. Spiegate che il gatto ha un udito finissimo e tenere un tono di voce molto alto,può spaventarlo.
  • stabilite gli spazi della casa specifici per il gatto (lettiera, giochi, ecc) ed il bambino deve essere educato a non invaderli, toccarli o distruggerli

L’igiene prima di tutto!

Il vostro cucciolo quando arriverà nella vostra famiglia deve avere le vaccinazioni di base ed essere in buona salute (controllo veterinario), oltre ad aver effettuato un trattamento antiparassitario.Gli spazi della casa condivisi da bambini e gatti devono essere puliti e disinfettati.Sebbene il gatto sia un animale di per sé molto pulito, è sempre bene mantenere un alto grado di pulizia del micio e delle zone dove è solito mangiare, ciotole dell’acqua e del cibo, lettiere e luoghi di riposo.

Gatti, bambini e allergie

Crescere con un animale domestico stimola il sistema immunitario dei bambini. I neonati che hanno passato il primo anno di vita in compagnia di un gatto si ammalano meno frequentemente degli altri di infezioni alle alte vie respiratorie e sono meno soggetti alle allergie. Se invece avete già un bambino prima dell’arrivo del cucciolo  accertatevi con un test che potete fare presso un ambulatorio di allergologia, che il piccolo non soffra di allergia al pelo del gatto.Non esiste infatti l’allergia al pelo del gatto, bensì a una proteina – Fel D1 presente nella sua saliva. Siete risultati allergici voi o il vostro bimbo ma non volete rinunciare alla presenza così preziosa di un amico a quattro zampe? Potete fare il vaccino per gli allergeni del gatto ovvero la immunoterapia tipo-sensibilizzante  www.anallergo.it

È in arrivo un bebè, cosa fare?

Qualora sia in arrivo un bimbo ci sono nove mesi di tempo per preparare anche il vostro gatto ragdoll al lieto evento.   L’arrivo di un neonato in casa rappresenta senz’altro un cambiamento importante per il gatto abituato ad essere amato e coccolato dai suoi “genitori” umani. Un po’ di diffidenza nei confronti del nuovo arrivato potrebbe  essere fisiologica. L’importante è evitare di escludere il vostro gatto ragdoll dalle normali attività e dalla vita del bambino, coinvolgetelo anzi nella cura e nelle coccole al piccolo, permettendogli di avvicinarsi a lui e ai suoi oggetti e dedicandogli tempo e attenzioni. Può essere utile, prima di fargli a conoscere il neonato, fargli annusare una tutina o una coperta del bambino prima ancora che mamma e bimbo tornino a casa dall’ospedale.Partire col piede giusto può contribuire a creare un’amicizia meravigliosa e inossidabile.

La regola della gradualità!

All’inizio non lasciate  il neonato da solo con il vostro gatto ragdoll.  I gatti sono animali abitudinari e la nuova routine familiare che porta con sé un neonato potrebbe risultargli sgradita; lasciate invece che il vostro gatto ragdoll si abitui a poco a poco al nuovo membro di famiglia, non forzatelo, cercate invece di riservare un po’ di tempo solo per lui. Qualche coccola esclusiva lo farà sentire coinvolto nella nuova famiglia. E se prova ad avvicinarsi al neonato niente paura: vuole solo conoscerlo!

Gatti e Toxoplasmosi nessun pericolo: semplici precauzioni da prendere!

Anche se la futura mamma non ha mai contratto la toxoplasmosi, può continuare tranquillamente a coccolare il suo gatto, specie se è sempre vissuto tra le mura domestiche. Solo per precauzione è bene osservare alcune regole igieniche.E’ difficile che un gatto domestico (sempre vissuto in casa e non precedentemente randagio) possa contrarre la toxoplasmosi e trasmetterla all’uomo. A meno che non vada in giardino ed entri in contatto con terreno contaminato da animali randagi.Visto che il problema, comunque, è limitato alle feci e alla lettiera, per una precauzione in più è consigliabile farla pulire ad altri membri della famiglia oppure indossare i guanti e lavare le mani con sapone ed acqua corrente al termine delle operazioni di pulizia.“Va specificato comunque che le cisti del parassita si schiudono circa 2-3 giorni dopo la deposizione delle feci, a una temperatura ambientale di 24°C e ad alta umidità” afferma Irene Cetin, responsabile dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e professore dell’Università di Milano. “Dunque,  il rischio di contaminazione viene notevolmente ridotto se la lettiera viene pulita ogni giorno”.

fonti : www.epicentro.iss.it

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